I Nuovi luoghi dell’arte

Oggi pomeriggioa si è tenuta una mostra a cura della Centrale dell’Arte, un’associazione culturale no- profit appartenente al comitato “Fiera Inmensa”, impegnata nella diffusione dell’arte contemporanea. La mostra, chiamata “I luoghi dell’arte”, è dedicata alla riconversione degli spazi dismessi a fini socio-culturali, di cui la nascita della stessa Centrale dell’Arte ne è un esempio. Essa infatti ha sede nell’ex officina ferroviaria ed è simbolo di una riconversione non solo fisica ma concettuale: ciò che si riconverte è infatti il significato di sviluppo, visto non come l’aumento del consumismo spinto dalla sempre più frenetica attività delle multinazionali, ma come sviluppo e diffusione dell’arte, della cultura e dell’integrazione . Sulle problematiche dell’integrazione, infatti, è stata incentrata la presentazione del libro del giornalista Gabriele Dal Grande “Mamadou va a morire”, che racconta i viaggi clandestini dei migranti verso l’Europa e il loro soggiorno nei Centri di Permanenza Temporanea. L’attenzione è rivolta a quanti non ce la fanno e muoiono lungo le coste del Mediterraneo e nel deserto del Sahara di fronte all’indifferenza del mondo occidentale, a quanti sono vittime di violenze sessuali e fisiche in genere all’interno di quelle prigioni chiamate “Centri di accoglienza”. Alcuni racconti presenti nel libro di Dal Grande sono stati letti da tre ragazzi immigrati che da qualche tempo vivono a Cosenza, i quali ci hanno raccontato della sofferenza che sta dietro alle storie delle migliaia di persone che, come loro, hanno rischiato una vita fatta di guerre e di stenti per ricercarne una migliore.

Monica e Francesca